25 March 2014

La morte non è la fine

(This is exactly what I wrote before...only this time it's in Italian. Sorry for the horrible grammar!)

Questo è esattamente quello che ho scritto prima in inglese...soltanto che adesso c'è scritto in italiano :) Perdonatemi per la grammatica orrenda!

Non ci stancheremo mai
Ieri è stato un anno da quando sono tornata dalla missione. Oggi è un anno da quando sono stata rilasciata come una missionaria a tempo pieno per la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Che anno ch'è stato.

Stavo pensando a tante cose questo weekend, e non so se il mio cuore le capisca ancora. In questo anno passato, ho avuto tante opportunità di continuare a servire il Signore in altri incarichi, prima con le giovani donne e poi come presidentessa della Società di Soccorso nel mio rione alla BYU. Non volevo lasciare le GD allora a luglio e non voglio lasciare le mie sorelle adesso nella SdS. Le cose che ho imparato e l'amore che ho sentito sono tante volte di più di qualsiasi altra cosa che potevo immaginare per me stessa.


I più bei giorni che avrò mai

In verità, la mia vita in generale non è come potevo immaginare per me stessa. Eccomi qui, un anno tornata dalla mission, e in tutta verità, non sento di essere più vicino a capire cosa farò quest'estate di come sentivo l'estate scorso. A questo tempo l'anno scorso, la mia preoccupazione principale era di affrontare il trauma di andare al centro commerciale da sola, portando i jeans. Adesso, i miei pensieri sono cambiati (abastanza considerevolmente) a pensare che cosa voglio fare con la mia vita dopo mi laureo mese prossimo.


Pace. Paz. Pax. Peace.
Mi manca l'Italia. Mi mancherà sempre l'Italia. Una ex-collega mi diceva che quando le persone la chiedono come si sente di essere una missionaria tornata, lei dice che <<essere tornata è come imparare come vivere con soltanto una metà del tuo cuore, perché l'altra metà sarà sempre in Italia.>> Un'altra collega mi ha detto che la sua missione, per lei, era come le acque di Mormon per il popolo di Alma: il luogo dove lei <<è giunta alla conoscenza del suo Redentore.>> Per me, Italia e la mia missione sono delle fibre che sono state tessute nel tessuto della mia vita e della mia esistenza. Ci sono giorni quando sento di essere più italiana che hawaiiana. Amo le persone che ho incontrato in missione così tanto che a volte non lo posso sopportare! Non sono molto brava a rimanere in conttato con le persone in Italia, ma quelle persone ci sono ancora nel mio cuore, e penso a loro spesso.

Gente, guardate! La luce vien!
Non posso immaginare come sarebbe la mia vita se non fossi una missionaria. Non intendevo di andare in missione, ma è capitato così. Mi sentivo bene di andare in missione. Sento che tutto che sono e tutto in cui credo sia reso chiaro a me e sia stato rafforzato in missione. Una missione non è per i deboli. La mia missione è stata la cosa più dificile che ho mai fatto, e questo perché dovevo avere dedicazione e persistenza nella faccia del fallimento. Che cosa dai quando non hai nulla? Che cosa daresti come sacrificio? Dovevo pormi regolarmente queste domande, ma non potrei essere più felice con la persona che sono diventata. Guarderò sempre alla missione come il punto nella mia vita quando ho imparato come essere invincibile. Il Vangelo di Gesù Cristo me l'ha fatto.
Siate forti
Nel linguaggio della missione, quando uno finisce la missione, si dice che lei <<è morta>>. Io sono morta un anno fa. Ieri, quando stavo pensando della mia <<morte>>, mio padre mi ha chiamato per dirmi che mio nonno Soh è morto l'altro ieri. Io ho pianto, come ho fatto quando sono <<morta>> io. Ma in quelle circostanze, non erano lacrime di tristezza, erano lacrime di conclusione. La morte non è la fine. Tutti devono nascere e tutti devono morire. Come posso essere triste che mio nonno è morto quando so che il Piano di Salvezza è vero? Come posso essere triste quando so che questo non è la fine, che noi ci riuniremo? La morte è soltanto la separazione. Non è la fine.

Come ho detto prima, stavo pensando a tante cose questo weekend. Sto pensando sempre al mio futuro e che cosa farò nella mia vita, e come conseguenza, sto facendo tante applicazioni per trovare lavoro per quest'estate. L'altro ieri, quando ho ricevuto il mio quinto <<no>> come risposta alla mia applicazione, sentivo un po' avvilita. Ma poi ieri, alla conferenza di palo, mi sono resa conto che essere rifiuta è esattamente quello che volevo. Almeno nel senso che il Signore non può essere più chiaro che dire <<no>> direttamente. Dovrei essere felice che invece di essere soprafatta con tante scelte, il Signore mi sta aiutando a scegliere la scelta migliore - quella che c'è. Da allora, sento benissimo con tutto. Visto che è stato tanto tempo da quando mi sono sentita così, è un granché!

Tutto torna ai belissimi mesi che ho passato come una missionara messa a parte a tempo pieno. Le lezioni che ho imparato come una missionara sono riflesse constantamente nelle esperienze che provo, e anche se ogni esperienza è unica, posso pensare alle esperienze che ho provato in missione come una guida per capire il presente. Come avrei potuto vivere senza queste cose?


Quando la tempesta si avvicinerà...
Il Vangelo di Gesù Cristo è vero. È reale. Con tutte le mie domande e i miei dubbi, the veridicità del vangelo non è stato mai l'argomento principale nella mia mente. Il vangelo è la mia fondazione, e la mia missione  me lo ha reso possibile. La missione ha solidificato la mia testimonianza e mi ha cambiato per il bene in un modo che non posso capire neanche spiegare. Amo il Vangelo perché fa migliore la gente. Mi fa migliore. L'Espiazione di Gesù Cristo ma dà il potere e la possibilità di cambiare, di non essere contenta con la mediocrità, e di diventare anche di più di quello che potrei immaginare. Prego che ognuno di voi possa avere delle esperienze simili, per il bene o il male, in modo che anche voi potrete lasciare le debbolezze mortali e diventare le persone che dovete essere. Divento sempre frustrata quando la gente dice <<Io sono fatto così!>>. NO!! Non dite quello! Non siate mai contenti di essere come siete fatti. Siate chi VOLETE essere. Fate sì che DIVENTATE chi volete essere. Dare la colpa a le circostanze non è una scusa. Esercitate la vostra autorità di agire, e create la persona che volete essere.

La mia missione è tutto per me, e nessuno me la può togliere. Il Vangelo è vero. Le famiglie sono eterne. La morte non è la fine. Vi voglio tanto bene tutti, i miei cari fratelli e sorelle.

Nel nome di Gesù Cristo, Amen

23 March 2014

Death is not the end

Non ci stancheremo mai
Yesterday marked one year since I've been home from my mission. Today marks one year since I was released as a full-time missionary for the Church of Jesus Christ of Latter-day Saints.

What a year it has been.

I've been thinking about so many things this weekend, and I don't think my heart understands any of it quite yet. In the past year I've had some incredible opportunites to continue to serve the Lord in other callings, first in the Young Women and then as Relief Society President in my BYU ward. I didn't want to leave the YW back in July and I don't want to leave my RS sisters now. The things I have learned and the love that I have felt are beyond anything I could have ever imagined for myself.

I più bei giorni che avrò mai
Actually, my life in general is unlike anything I could have ever imagined for myself. Here I am, a year home from my mission, and in all honesty, I don't feel any closer to knowing what I'm going to be doing this summer than I was last summer. This time last year my biggest concern was trying to handle the emotional trauma of going to the mall in jeans by myself. Now my thoughts have shifted (rather considerably) to wondering what I want to do with my life after I graduate next month.

Pace. Paz. Pax. Peace.
I miss Italy. I'll always miss Italy. A former companion was telling me that when people ask her what it feels like to be a returned missionary, she says that "coming home is like learning how to live with only half your heart, because that other half will always be in Italy." I had another companion tell me that her mission to her was like the waters of Mormon for the people of Alma: the place where she came to know the Lord. For me, Italy and my mission are fibers woven into the fabric of my life and existence. Some days I feel more Italian than Hawaiian. I love the people I met on my mission so much that I can hardly stand it. While I'm terrible at maintaining contact with people long-distance, those people are always still in my heart and I think about them often.

Hark, all ye nations - hear heaven's voice
I can't imagine what my life would be like if I hadn't served a mission. I never really intended to go, it just all sort of happened. It felt right. I feel like everything that I am and everything that I stand for was made clear to me and reinforced on my mission. Missions aren't for chumps. My mission was the hardest thing I've ever done, and part of that was because of the dedication and persistence required in the face of seeming failure. What do you give when you feel like you have nothing left? What are you willing to sacrifice? I had to ask myself these questions regularly, but I couldn't be happier with the person that it has made me. I'll always look to my mission as the point in my life when I learned how to be invincible. The Gospel of Jesus Christ did that to me.

Be not troubled
In mission lingo, when you finish your mission, they say you "die". I died a year ago. Yesterday as I was thinking about my "death", my dad called and told me that my Grampa Soh had passed away the night before. I cried, just as I did when I "died". But in neither instance were they tears of sadness; they were tears of conclusion. Death is not the end. Everyone has to be born and everyone has to die. How can I be sad that my grandfather is dead when I know that the Plan of Salvation is real? How can I be sad when I know that this is not the end, that we will be together again? Death is merely separation; it is not the end.

As I said before, I've been thinking about a lot of things this weekend. I'm constantly thinking about my future and what the heck I'm gonna do with my life, and as a consequence have been applying to all kinds of jobs and internships starting this summer. The day before yesterday, when I got my fifth "no" as a response to my application, I was feeling a little disheartened. But then yesterday at my Stake Conference, I realized that rejection is exactly what I've been asking for. I mean, can the Lord be any clearer than "no"? I should be happy that instead of being overwhelmed with options, the Lord is making it easy for me to pick the best choice - the one that is available. Since then I've been feeling totally fine about everything, which, considering how long I've been feeling the opposite of that, is a pretty big deal.

It all comes back to the beautiful months I spent as a set-apart, full-time missionary. The lessons that I learned as a missionary are constantly being mirrored in the experiences I have, and while each experience is unique, I have been able to draw from my mission experiences to comprehend the present. How could I have survived without that?

When upon life's billows you are tempest-tossed...
The Gospel of Jesus Christ is true. It's real. In all of my questions and self-doubt, the veracity of the gospel has never once been the topic of discussion in my brain. It is my constant and foundation, and my mission made that possible for me. It solidified my testimony and changed me for the better in a way that I will never fully understand, nor could I ever possibly try to explain. I love the gospel because it makes people better. It makes me better. The Atonement of Jesus Christ gives me the power and possibility to change myself, to not content myself with mediocrety, and to become more than I ever thought I could be. I pray that each of you is able to have similar experiences, for better or worse, so that you, too, may shed your mortal weaknesses and become the person you need to be. I always get frustrated when I hear people declare "This is who I am. I was just born this way." NO! NEVER be content to just "be who you are". Be who you WANT to be. MAKE yourself BECOME what you want. Placing the blame on your circumstances is hardly an excuse. Exercise your authority to act, and create yourself the way you want to become.

My mission means everything to me, and no one can ever take that experience away from me. The gospel is true. Families are forever. Death is not the end. I love you all, my dear brothers and sisters, very much.

In Jesus' name, Amen.